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L’edizione 1960/61: Hamrin e Milan firmano la vittoria

La prima Coppa delle Coppe

1960: a Roma si svolgono le Olimpiadi, La dolce vita di Fellini vince la Palma d’oro a Cannes, in Francia l’URSS si aggiudica il primo campionato Europeo, infuria la guerra d’Algeria, in Italia si insedia il governo Tambroni e viene trasmessa per la prima volta in televisione “Tribuna elettorale”. È questo il mondo in cui vede la luce la Coppa delle Coppe: la competizione destinata alle vincitrici delle coppe nazionali viene organizzata per iniziativa del comitato della Coppa Mitropa e non dell’UEFA, piuttosto scettica.

Fu un’edizione pilota con un format differente dalle edizioni successive, con una doppia finale in andata e ritorno. Parteciparono solo dieci club dei quali solo sei erano effettivamente detentori della coppa nazionale: Glasgow Rangers (Scozia), Dinamo Zagabria (Jugoslavia), Wolverhampton Wanderers (Inghilterra), Austria Vienna (Austria), Lucerna (Svizzera) e Borussia Mönchengladbach (Germania Ovest). L’Italia mandò la Fiorentina che aveva perso la finale di Coppa Italia contro la Juve, l’Ungheria il Ferencvaros secondo nel campionato ungherese 1959-1960, la Cecoslovacchia lo Spartak Brno che si era aggiudicata la Coppa Spartachiana, una coppa di lega organizzata privatamente dai club, e infine la Germania orientale inviò il Vorwärts Berlino.

Coppa delle Coppe

La Fiorentina che vinse la prima Coppa delle Coppe (foto di pubblico dominio).

Lo scetticismo di giornalisti ed addetti ai lavori fu smentito dall’entusiasmo del pubblico che affollò gli stadi dei club partecipanti. Gli accoppiamenti furono decisi d'ufficio dal comitato organizzatore e il risultato del campo non riservò particolari sorprese: a giocare le semifinali furono Fiorentina, Dinamo Zagabria, Rangers e Wolverhampton. I viola raggiunsero la finale grazie al rotondo 3-0 del Comunale, mentre gli scozzesi si aggiudicarono il “derby” britannico.

La finale

Il 17 maggio 1961 all’Ibrox Stadium di Glasgow andò quindi in scena la gara di andata di fronte a ottantamila spettatori. La Fiorentina non soffrì il tifo avversario: al 12° Luigi Milan portò in vantaggio i viola e al 18° Albertosi respinse il rigore di Eric Caldow che poteva riaprire la partita. Il match, caratterizzato da un agonismo a tratti esasperato, vide la squadra toscana reggere bene il campo e raddoppiare sempre con Milan all’88°. Il 27 maggio a Firenze si disputò il ritorno diretto dall’ungherese Vilmos Hernádi: stavolta la prestazione degli italiani, forse già sicuri della vittoria, fu sottotono. Gli scozzesi attaccarono a testa bassa ma furono i gigliati a passare grazie al solito Milan. Il pareggio di Alex Scott parve riaprire i giochi ma fu Kurt Hamrin, capocannoniere del torneo, a firmare il 2-1 definitivo: per l’Italia è il primo trofeo calcistico continentale. La vittoria della Fiorentina venne riconosciuta ufficialmente dall’UEFA solo nell’ottobre del 1963 dietro richiesta di Artemio Franchi, allora presidente della FIGC.

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