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L’epidemia di oppioidi che sta flagellando gli USA

Il Covid non è l’unico nemico che sta flagellando gli Stati Uniti. Già da alcuni anni in Nordamerica si registrano numerosi decessi da overdose di farmaci antidolorifici in quella che è stata battezzata l’epidemia di oppioidi. Il fenomeno è ormai fuori controllo e sta producendo conseguenze drammatiche sotto il punto di vista sociale, psicologico ed economico.

Ma come si è giunti a questo punto? Tutto è iniziato negli anni novanta, quando si stima che negli USA circa cento milioni di persone soffrissero di dolori cronici. Le aziende farmaceutiche promossero l’uso di antidolorifici a base oppioide come ossicodone e idrocodone, garantendo che non avrebbero causato dipendenza fisica nei pazienti. I medici iniziarono a prescriverli con facilità e in breve tempo molti ne divennero schiavi, continuando a farne uso anche dopo che i dolori cronici erano scomparsi.

L'epidemia degli oppioidi

Foto di Arek Socha da Pixabay.

L'epidemia di oppioidi: una strage silenziosa

Questi medicinali hanno effetti sedativi sul cervello, in particolare sulle aree che regolano la respirazione, e possono condurre alla morte. I decessi da overdose sono aumentati esponenzialmente: solo nel 2016 sono stati oltre quarantamila e si stima che il totale a partire dal 1996 sfiori il mezzo milione. Donne e adolescenti mostrano una spiccata tendenza a sviluppare la dipendenza. Nel 2017 HHS, il dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, ha dichiarato la crisi degli oppioidi un’emergenza sanitaria.

Chi è dipendente mostra cambiamenti nel comportamento: perde interesse in ogni attività, passa il tempo da solo, ha sbalzi di umore violenti, diventa insonne. Tra le ragioni del dilagare dell’epidemia c’è la struttura del sistema sanitario americano che prevede una costosa assicurazione privata per le terapie più innovative, spingendo i meno abbienti a optare per la classica pillola. Poi c’è la scarsità di centri di trattamento specializzati, soprattutto nelle grande metropoli come New York e Chicago.

Negli ultimi tempi la musica sembra essere cambiata come dimostra la causa intentata dall’Oklahoma a una multinazionale farmaceutica. Il giudice ha stabilito che l’azienda è stata poco trasparente e ha diffuso informazioni inesatte sulla pericolosità dei medicinali, obbligandola a pagare un maxi risarcimento. Ultimamente si stanno diffondendo terapie alternative per curare i dolori cronici, a base di Ibuprofene e Tylenol.

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