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Pete Doherty, il menestrello d’Inghilterra

Quando, nei primi anni Duemila, oltre la Manica comparve un nuovo menestrello terribilmente a suo agio nella parte del poeta maledetto, in molti si chiesero quanto sarebbe durato. Pete Doherty, classe 1979, era la versione contemporanea degli artisti decadenti che nell’Ottocento affollavano i caffè di Londra e Parigi. Carnagione cinerea, sigaretta sempre in bocca, sguardo stralunato e alcol a fiumi, dava l’idea di essere smanioso di entrare nella leggenda dalla porta principale: morendo a 27 anni come i suoi colleghi più illustri.

Nel frattempo, tra un concerto e l’altro, riempiva le pagine dei rotocalchi grazie alle relazioni con la modella Kate Moss e la cantante Amy Winehouse, entrambe poco amanti della vita morigerata. Invece oggi, a 42 anni suonati, Pete è ancora tra noi, ha smesso con gli eccessi e a dispetto dei pronostici gode di ottima salute. Ripercorriamo la sua vita.

Ascesa e caduta di un autentico dandy

Figlio di un ufficiale di un’infermiera, Pete iniziò a suonare la chitarra a undici anni per amore verso una compagna di classe e aveva ottimi voti a scuola. A 16 anni vinse un concorso di poesia (poeta maledetto, cosa vi dicevo?) e alla fine dell’adolescenza si trasferì a Londra insieme all’amico Carl Barât dove fondò la band The Libertines e nel 2002 pubblicò l’album “Up the Bracket”.

Pete Doherty (licenza Creative Commons)

Pete, però, nel frattempo è cambiato, qualcosa dentro di lui si è rotto e i pezzi lacerano la sua anima come cocci di bottiglia. La dipendenza dall’eroina, l’arresto per furto ai danni del suo amico Barât, le risse continue. Il suo stile di vita diventa un problema e i Libertines si sciolgono alla fine del 2004.

Doherty formò quindi i Babyshambles di cui era il frontman indiscusso, all’insegna del brand “sesso, droga & Baudelaire” che gli valse la fama. Ma Pete non intende smettere di fare il monello: l’aggressione al regista Max Carlish, la rissa sul palco col chitarrista Patrick Walden, i ripetuti e infruttuosi tentativi di disintossicazione, il tentato suicidio in clinica nel 2007.

Pete Doherty (licenza Creative Commons)

La sua sorte sembrava segnata: un’altra giovane leggenda sacrificata sull’altare al dio del rock. E invece non è andata così. Dopo un periodo piuttosto lungo in cui è rimasto dietro le quinte, Pete è riapparso in Francia, nel piccolo villaggio di Étretat in Normandia. Vive con la fidanzata Katia e il suo cane, è decisamente appesantito e quasi irriconoscibile. Però ora alle droghe preferisce i formaggi, almeno questo è quello che dichiara. E, stando all’inseparabile amico Carl Barât, non ha abbandonato la musica e sta lavorando a un nuovo album.

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