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L’edizione 1965: bolle nell’aria di Wembley

La Coppa delle Coppe 1964/65 fu la prima edizione cui parteciparono squadre belghe. Il torneo fu ricco di sorprese come l’eliminazione al primo turno dei campioni in carica dello Sporting Lisbona ad opera del Cardiff City. Questo scompigliò le carte e diede adito ai pronostici più disparati: alcuni vedevano favorito il Torino, altri il Monaco 1860, qualcuno il West Ham che alla fine si portò a casa la coppa.

Espressione dei ceti popolari di Londra Est, il West Ham United aveva alle spalle una lunga storia: era stato fondato nel 1895 e vantava una tifoseria numerosa e calorosa, nonostante gli eccessi di violenza degli hooligans fossero ancora al di là da venire. La spina dorsale della squadra era rappresentata dal difensore e capitano Bobby Moore, dal centrocampista Martin Peters e dalla punta Geoff Hurst: tutti e tre facevano parte del team che l’anno seguente si sarebbe portato a casa il Campionato del mondo. In panchina sedeva Ron Greenwood che in futuro avrebbe allenato anche l’Inghilterra.

Coppa delle Coppe 1964/65

La squadra londinese del West Ham alza la Coppa delle Coppe (licenza Creative Commons)

Il West Ham iniziò il torneo eliminando i belgi del Gent grazie al successo esterno per 1-2. Agli ottavi di finale fu la volta dei cecoslovacchi dello Sparta Praga, fatti fuori grazie al successo per 2-0 al Boleyn Ground con reti di Bond e Sealey, mentre ai quarti gli svizzeri del Losanna furono eliminati con punteggio di 1-2 e 4-3. La semifinale contro il Real Saragozza fu combattuta: a Londra finì 2-1 con reti di Dear, Byrne e Canano, mentre in Spagna la rete di Sissons pareggiò quella di Lapetra e garantì ai londinesi la finale.

La finale della Coppa delle Coppe 1964/65

La finale si disputò a Wembley il 19 maggio 1965: di fronte al West Ham c’era l’ambizioso Monaco 1860 ma lo stadio era tutto per gli Hammers: furono ben novantottomila gli spettatori che assistettero alla gara. Dopo un primo tempo di marca tedesca, nella ripresa gli inglesi salirono in cattedra colpendo due legni prima della doppietta decisiva di Sealey. Gli ultimi venti minuti trascorsero tra i cori assordanti dei tifosi londinesi, con l’inno “I’m Forever Blowing Bubbles” tra i brani preferiti. Al triplice fischio Bobby Moore sollevò la Coppa delle Coppe a Wembley, nello stadio dove l’anno precedente aveva vinto la FA Cup e il successivo avrebbe alzato la Coppa del Mondo.

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