Nel tardo pomeriggio del 30 novembre 1954 Ann Hodges, una donna sulla trentina, si stava riposando sul divano del suo salotto della casa di Sylacauga, in Alabama, nel sud degli Stati Uniti. Tutto a un tratto un meteorite sfondò il tetto, rimbalzò sulla radio e la colpì al fianco provocandole un vistoso ematoma. Il raro evento ebbe una risonanza enorme presso l’opinione pubblica statunitense del tempo, visto che si era in piena corsa allo spazio e nell’epoca d’oro della fantascienza.
Il meteorite che colpì Ann Hodges
Le persone che abitavano in zona riferirono di aver udito rumori nel cielo simili ad esplosioni e che si registrarono interferenze alla televisione. Il meteorite che colpì Ann Hodges si spezzò in almeno tre frammenti, il più grosso dei quali ferì la Hodges. Un secondo fu recuperato il giorno dopo dall’agricoltore Julius McKinney e il terzo cadde nei pressi di Oak Grove ma è andato perduto. Subito una folla di giornalisti accorse verso la casa di Ann Hodges per avere notizie più dettagliate.
Una disputa giudiziaria
Le autorità restituirono il meteorite ad Ann Hughes e a suo marito Eugene, i quali però si videro citati in giudizio dalla padrona di casa, Birdie Guy, che ne rivendicava la proprietà. La Guy vinse la causa ma non trovò acquirenti e lo rivendette agli Hodges. Quando Ann morì nel 1972 per insufficienza cardiaca, il reperto passò all’Alabama Museum of Natural History, cui la proprietaria aveva deciso di donarlo.
Il caso del meteorite di Ann Hodges non è l’unico del genere ma senza dubbio è il più famoso. Sono stati registrati episodi del genere in Iraq alla fine dell’Ottocento, nel 2009 il quattordicenne inglese Gerrit Blank, è stato ferito ad una mano da un piccolo frammento meteoritico mentre pare che di recente la stessa cosa sia successa a un ragazzo ugandese. Nessuno ha fatto scalpore come il caso del 1954: dopotutto non capita tutti i giorni di essere svegliati da un sasso vecchio più di quattro miliardi di anni. Quasi peggio che essere colpiti da uno tsunami di 500 metri!